lunedì 14 ottobre 2013

Dirty little secret.

Non ho mai tempo per scrivervi, tutto il mio tempo se ne va in studio e abbuffate. Però ho una novità: qualche settimana fa ero in crisi post-ho-mangiato-tutto-il-mangiabile-e-anche-qualcosa-che-non-lo-era e mia mamma mi ha trovato a piangere disperata. Quando succede di solito invento un generico "ho troppe cose da fare, sono stanca, sono stressata" e lei comincia a dirmi che non devo fare così, che ci sono ben altri problemi e nella mia vita va tutto bene. Ero davvero stanca di questi anni di finzione, di sacchetti e incarti vuoti fatti sparire di nascosto, di scorte di cibo in fondo all'armadio, di dare la colpa a mio fratello se la vaschetta del gelato era vuota. Non va tutto bene, no. L'ho detto ad alta voce per la prima volta. E alla fine ho detto a mia mamma la verità. Ero talmente incredula di averlo fatto che sono scoppiata a piangere di nuovo solo per l'idea di aver rivelato il mio segreto più nascosto e doloroso, una parte della mia vita che non pensavo avrei mai tirato fuori con nessuno.
Non ha capito però, non ha capito niente, ha pianto anche lei perché ha visto che sto male e ha promesso che ne uscirò. Ma non ha idea di come aiutarmi e ormai non ce l'ho più neanch'io.






mercoledì 25 settembre 2013

Urla.

Ieri sera ho urlato contro mio fratello con tutte le mie forze fino ad aver male alla gola e poi mi sono chiusa in camera e mi sono rannicchiata per terra a piangere per ore. In realtà non ho urlato contro di lui, ma contro qualcosa come la venticinquesima abbuffata di questo mese, contro le mie cosce, la mia pancia e le mie braccia che si riempiono di grasso, contro il mio stomaco dilatato che non ne può più, contro i miei genitori che credono ancora che io non mangi quasi, contro il 50 che ho rivisto oggi pomeriggio sulla bilancia dopo che avevo giurato a me stessa che non sarei mai più tornata a pesare così tanto. E contro di me che vedo tutto questo e ogni giorno la mia soluzione sono pacchi di biscotti, pane, gelato, merendine. Ripenso a com'era fino a qualche mese fa, a quanto ero brava: avevo il controllo. Potevo dire di no alla cosa più buona del mondo per rimanere nelle calorie del giorno, 50 calorie in più mi sembravano un'enormità. Non ero felice neanche allora, pregavo dentro di me che qualcuno mi liberasse, mi estraniavo dal mondo persa nella mia ossessione, ma almeno facevo tutto quello che potevo per assomigliare alla ragazza che volevo essere. Avevo fame, ero stanca, ma il peso scendeva. Ora non sono più capace di quello, non sono capace di niente a parte di diventare ancora più grassa.
E la mia vita non è solo quello, ho la scuola, ma sto troppo male per pensare a studiare. L'anno scorso sono stata la migliore della classe nonostante certe mattine non avessi la forza di alzarmi.
Devo iniziare a studiare per la patente, devo mantenere un rapporto decente con le mie compagne di classe, devo vedere F.
Per me è tutto un'ennesima pressione, un ennesimo dovere, mentre vorrei solo mangiare e mangiare. Sì, perché io odio abbuffarmi, ma allo stesso tempo sento che ne ho bisogno. E finché non mi libero da questa mentalità dipendente qua non ne esco più.





martedì 17 settembre 2013

Riprova, sarai più fortunato (?)

Di nuovo, di nuovo, ho resistito solo 3 giorni e poi sono crollata, sono 3 giorni che non faccio altro che mangiare, disperarmi perché ho mangiato troppo, mangiare ancora di più. Mi rialzerò, lo prometto. Ma non oggi.

domenica 15 settembre 2013

50 day binge-free challenge #3

What do you define as a binge?

Un binge parte con una sensazione ben precisa che ho imparato a riconoscere, un impulso irrefrenabile che mi spinge a ingozzarmi di qualunque cosa più o meno commestibile, così in fretta da non sentire neanche il sapore di quello che mangio, desiderando un altro boccone mentre ho ancora in bocca quello precedente. Perché voglio solo riempire il vuoto che sento dentro e penso di farlo così, con pacchi di biscotti, pizze e piadine intere, filoni di pane e tavolette di cioccolato.


Ho fatto una mezza abbuffata a dirla tutta, 2 pacchetti di cracker con il formaggio e poi ho attaccato la vaschetta di gelato, ma quando ho visto che le cose iniziavano a precipitare l'ho richiusa e rimessa nel frigo. Poi non avevo neanche cenato perché ero a casa da sola, per cui non sono certo in regime da dieta ma un binge vero e proprio per me è un'altra cosa, migliaia di calorie e ieri non l'ho fatto. La sfida continua.
Ah, il motivo dell'abbuffata: i miei capelli. Prima di tutto questo avevo capelli sani, forti, folti e belli grossi. Mi dicevano sempre che belli, quanto vorrei averne così tanti anch'io e cose del genere. Li ho ridotti da far pietà, secchi, finissimi, ne ho persi più della metà e continuo a perderne ancora. E' stato traumatico quando ho iniziato a considerare qualcosa che non fosse il mio dimagrimento e mi sono resa conto di quanto fosse vuota la mia testa. Così ieri sono andata a tagliarli, li avevo lunghi fino al seno e mossi. Avevo chiesto alla parrucchiera che me li tagliasse fino all'attaccatura del braccio e mi sono ritrovata con un caschetto: potete immaginare come mi sono sentita. La sera dovevo vedermi con i miei amici e F. e stavo per piangere quando i primi commenti sono stati tutti sul tipo "Ma che disastro hai fatto ai capelli?" e peggio ancora i falsissimi "Dai, non stai così male!". La cosa peggiore di tutte è stato F. che quando mi ha visto mi ha detto chiaramente che non sto bene e stavo molto meglio prima. Dopo, vedendo quanto ci ero rimasta male, B. che diceva invece che le piaceva molto il nuovo taglio, sperando che non me ne accorgessi ha iniziato a spingere altri miei conoscenti a venirmi a dire che stavo benissimo, e passato lo choc iniziale sono stati tutti un po' più gentili. E poi F. mi ha detto che sono lo stesso bellissima e non devo essere triste per questo. So che è una cosa stupida da dire ma sono talmente schiava della mia ossessione di perfezione che mi aspettavo quasi che nessuno avrebbe più voluto avere a che fare con me in quello stato, che i miei amici non mi avrebbero più parlato e addirittura F. non ne avrebbe più voluto sapere di me. E' ridicolo pensare una cosa del genere, me ne rendo conto benissimo, non è certo su un taglio più o meno riuscito che si basano i rapporti, ma questo mi fa capire quanto io sia insicura e troppo preoccupata del giudizio altrui.
Comunque lasciando perdere quanto può essere bella questa donna e che io non le assomiglio affatto il taglio è più o meno questo:





venerdì 13 settembre 2013

50 day binge-free challenge #2

Post a recent picture of yourself! Don’t body-shame, name two things you like about yourself in this picture.

Sto usando ancora un vecchio cellulare da quando mi hanno rubato l'altro per cui non riesco a caricare le foto. Odio praticamente tutto di me, se proprio devo salvare qualcosa sarebbe il seno, che è abbastanza abbondante e poi boh i fianchi forse, perché per molte donne è il punto dove si concentra il grasso invece io ho altri punti deboli!
Comunque per compensare la foto mancante condividerò con voi qualcosa che considero molto intimo: il mio peso. Odio quando me lo chiedono, la mia scusa preferita è "Boh, non mi peso da una vita". Come no.
A voi invece dirò che al momento peso 48.5 kg, sono 164 cm, nella mia vita ho oscillato tra un massimo di 56 kg a un minimo, qualche mese fa di 44. Quando ho cominciato la dieta volevo arrivare a 45, li ho raggiunti  ma non mi piacevo, in numeri mi sembrava giusto ma allo specchio ancora non mi piacevo. Ho puntato i 43 ed è stato l'inizio della disfatta, sono crollata, ho ripreso chili su chili e di quel periodo mi sono rimaste solo una serie di devastazioni a livello fisico: smagliature, disturbi di digestione, ciclo tornato solo a furia di medicinali, metà dei capelli persi (è il mio incubo). E la cosa che più mi fa star male è che mi sono rovinata e non ero nemmeno tanto magra.

giovedì 12 settembre 2013

50 day binge-free challenge #1

Why are you doing the 50 day binge free challenge?
Perché non voglio mai più provare la sensazione di non avere controllo, di non riuscire a fermarmi.  Non voglio mai più trovarmi in mezzo a pacchetti e barattoli vuoti, la pancia così gonfia che sembra esplodere, le lacrime agli occhi per come ancora una volta ho deluso ogni aspettativa. Perché sono stanca di essere ogni giorno più triste, grassa e fallita e cerco disperatamente un modo per uscirne. Perché non voglio più fare del male a me stessa.


mercoledì 11 settembre 2013

Primo incontro.

Ieri primo appuntamento con la psicologa. Me l'avevano detto che si può rimanere un po' spiazzati all'inizio ma non ci avevo dato molto peso, disposta a tutto pur di uscire da questo maledetto problema. In pratica mi ha fatto delle domande per conoscere i miei trascorsi e io raccontavo, inspiegabilmente mi sono sempre trovata meglio a confidarmi con gli sconosciuti, sarà perché temo meno il loro giudizio. Solo che man mano che parlavo lei ribatteva e praticamente a ogni cosa che dicevo di avere fatto mi chiedeva perché invece non avessi agito nel modo opposto, dimostrandomi che in ogni caso sarebbe stato fattibilissimo e del tutto ragionevole. Io sono una persona estremamente influenzabile, pochissimo abituata a veder contestare le sue scelte e sempre pronta ad ammettere che hanno ragione gli altri per cui mi ha praticamente portata a dubitare di ogni azione della mia vita. L'ho capito che il suo era un modo per farmi riflettere, alla fine mi ha anche detto che non si permetterebbe mai di dare un giudizio però è stata lo stesso una sensazione strana. Ovviamente non lascerò perdere, la vedo come la mia unica possibilità al momento.
Mi ha chiesto se da quando c'è F. le cose vanno meglio, da quando esco con lui invece ho scoperto che mi abbuffo non solo quando sono troppo triste o nervosa ma anchequando sono troppo contenta. I 3 etti di gelato e più che altrettanti di pane di ieri notte quando sono tornata a casa ne sono testimoni.