venerdì 23 agosto 2013

I'm my own worst enemy.

Scusate l'assenza ma non ho potuto aggiornare prima e per almeno una settimana non credo di riuscire di nuovo: sono in vacanza fino alla fine del mese e mi hanno rubato il cellulare! Un classico, giornata al mare, si va a fare il bagno e al mio ritorno ho trovato la borsa svuotata. E' stato orribile, fino a un momento prima ero tranquilla, mi stavo addirittura divertendo e questa scoperta mi è arrivata come un pugno nello stomaco quando meno te l'aspetti. Sarà brutto dirlo ma alla mia età in un cellulare c'è praticamente metà della tua vita. Al di là del costo del telefono in sé, che comunque non è poco, ho perso tutte le mie foto, la mia musica, i  miei messaggi (i messaggi di F.!). Per non parlare dei numeri di telefono di tutti e di quanto per giorni mi sia sentita ancora più sola e isolata del solito. Ci sono stata veramente male, probabilmente quando già il tuo equilibrio è abbastanza precario bastano anche cose tutto sommato piccole per rischiare di farti crollare. Infatti ho proseguito nella mia opera di autodistruzione, ormai mi abbuffo tutti i giorni come non mi succedeva almeno da un anno, in neanche un mese ho preso 3 chili. 3 chili. 3. Chili. Che per perderli ci avevo messo qualcosa come 6 mesi di lotta continua, di resistenza a tutte le tentazioni, di notti in cui non riuscivo a dormire per la fame e giorni in cui ho rischiato di svenire, di infinite torte, pizze, focacce e biscotti rifiutati con autocontrollo ferreo, di calcolo al millimetro delle calorie e delle misure. E vedere il numero sulla bilancia salire, anziché aiutarmi a fermarmi mi spinge a mangiare sempre di più. Non mi sono mai sentita così lontana dalla possibilità di stare meglio, va male e poi va peggio e poi peggio ancora e io sono sempre più stanca e non ce la faccio più.
Però voglio chiudere con l'unica buona notizia che ho, esco ancora con F., che non so come continua a sopportarmi. Comunque vada, posso dire che lui è stata la cosa più bella di quest'estate.








lunedì 12 agosto 2013

Queen of disaster.

Il fatto è che per quanto uscire con quel ragazzo, F., sia la cosa migliore che mi sia capitata da mesi, per i miei problemi con il cibo è invece la peggiore. Stare con lui è fantastico, mi mette completamente a mio agio e non sto sempe zitta per paura di sembrare una stupida come faccio di solito, so che se anche dicessi qualcosa di veramente idiota al massimo ne rideremmo insieme. Vedo da come mi cerca, mi parla, mi tocca che davvero gli importa di me, tanto che ha cancellato tutte le mie paranoie che uscisse con me tanto per fare o addirittura per prendermi in giro. Mi ritrovo a sorridere nei momenti più vari pensando a lui.
Il problema è che da quando c'è lui non riesco a trovare un minimo di equilibrio nell'alimentazione. Vi spiego: per non so quale motivo, qualunque cosa io mangi, in quasi qualunque quantità mi gonfia tantissimo. Quindi, quando abbiamo un appuntamento, prima salto più pasti che posso, perché mi viene da piangere al pensiero di lui che appoggia una mano sulla mia pancia-mongolfiera. Giá per me il contatto fisico è una cosa complicata, lo desidero ma allo stesso tempo mi infastidisce perchè mi fa sentire peggio che nuda, senza possibilità di nascondere tutto quello che non va in me.
Quando torno a casa ovviamente muoio di fame e, complice il calo di tensione, niente mi trattiene dall'abbuffata. Dopo sono ancora più spaventosamente gonfia e digiuno di nuovo  e così via. Io non voglio che il cibo mi porti via anche lui, non voglio iniziare a mentirgli, a inventare scuse per non vederlo perché ho appena finito di sfondarmi di panini alla maionese. Non voglio neanche continuare a distruggere il mio metabolismo, il mio corpo, a nascondere il cibo nei fazzoletti e mentire ai miei dicendo che mangio con gli amici e agli amici dicendo che ho già mangiato. Voglio solo essere magra e felice.

mercoledì 7 agosto 2013

Bilancio.

Note positive:
- Sabato sera sono andata a ballare, noi ragazze eravamo in minoranza e per forza di cose tra una canzone e l'altra ci siamo messe a parlare tra noi, anche se so che se ci fossero state anche delle altre sarebbero state sicuramente preferite a me! È stato bello comunque, sto cercando di godermi i bei momenti senza se e senza ma.
-Ho deciso di dare una possibilità al  ragazzo della famosa serata in spiaggia e per ora le cose sembrano funzionare, mi chiedo solo quanto ci metterò a rovinare tutto come sempre...non sono in grado di avere una relazione a lungo termine con un'altra persona, è un dato di fatto.
Note negative:
-La maledetta ansia che mi prende ogni volta che ho un impegno cosiddetto sociale. Inizio a sentire un peso che mi opprime i polmoni e lo stomaco che letteralmente si contorce, battito perennemente a mille, tremo addirittura. Le cose peggiorano esponenzialmente con l'avvicinarsi dell'appuntamento, a nulla valgono i miei tentativi di alleviare la tensione distraendomi o preparando le cose per ogni possibile evenienza. Non è possibile vivere così, anche perché per certi eventi un po' più importanti inizio a star male anche con giorni di anticipo!
- Il cibo, è sempre un disastro, alterno digiuni e abbuffate spaventose mentre sarebbe infinitamente meglio se mi fissassi un massimo anche di 1400-1500 calorie che sarebbe facile da rispettare perché non farei la fame e sarei al limite tra dieta e mantenimento. Solo che non riesco a uscire dal circolo vizioso, non so come fare. Vorrei che qualcuno arrivasse a portarmi via la vaschetta di gelato e mi dicesse che non è questo che mi farà stare bene e ci penserà lui a me. E so che questo qualcuno non posso essere altro che io, ma so altrettanto bene che non ne avrò mai la forza.



venerdì 2 agosto 2013

Happiness hit her like a bullet in the head.

Di solito scrivo qui quando sono triste, arrabbiata, spaventata, ho bisogno di parlarne ma so che non posso farlo con le persone che ho intorno. Finora qui ho scritto solo delle brutte giornate, i problemi, la parte peggiore di me, quella che cerco di nascondere a tutti nella vita reale. Oggi voglio dire che c'è anche un'altra parte della mia vita, ci sono dei momenti in cui sono-felice no, è una parola troppo grossa- direi serena, in cui sto bene finalmente, anche se solo per un po'. Sono andata a una festa in piscina: ok avevo saltato colazione e pranzo ma sono stata in costume con le altre, ho cercato di non chiudermi nei miei pensieri di cosa avrebbero detto gli altri delle mie cosce e della mia pancia, ho parlato, riso e scherzato. E ho mangiato decisamente troppo come tutti gli altri e non mi importava. Ci vuole davvero così poco per farmi sentire viva, in pace con tutti e con me stessa, per farmi tornare un sorriso che viene dal cuore e non è più solo finzione? Non lo so, per oggi mi basta così.