mercoledì 11 settembre 2013

Primo incontro.

Ieri primo appuntamento con la psicologa. Me l'avevano detto che si può rimanere un po' spiazzati all'inizio ma non ci avevo dato molto peso, disposta a tutto pur di uscire da questo maledetto problema. In pratica mi ha fatto delle domande per conoscere i miei trascorsi e io raccontavo, inspiegabilmente mi sono sempre trovata meglio a confidarmi con gli sconosciuti, sarà perché temo meno il loro giudizio. Solo che man mano che parlavo lei ribatteva e praticamente a ogni cosa che dicevo di avere fatto mi chiedeva perché invece non avessi agito nel modo opposto, dimostrandomi che in ogni caso sarebbe stato fattibilissimo e del tutto ragionevole. Io sono una persona estremamente influenzabile, pochissimo abituata a veder contestare le sue scelte e sempre pronta ad ammettere che hanno ragione gli altri per cui mi ha praticamente portata a dubitare di ogni azione della mia vita. L'ho capito che il suo era un modo per farmi riflettere, alla fine mi ha anche detto che non si permetterebbe mai di dare un giudizio però è stata lo stesso una sensazione strana. Ovviamente non lascerò perdere, la vedo come la mia unica possibilità al momento.
Mi ha chiesto se da quando c'è F. le cose vanno meglio, da quando esco con lui invece ho scoperto che mi abbuffo non solo quando sono troppo triste o nervosa ma anchequando sono troppo contenta. I 3 etti di gelato e più che altrettanti di pane di ieri notte quando sono tornata a casa ne sono testimoni.





2 commenti:

  1. con gli sconosciuti è più facile perchè anche se ti scopri e ti metti in gioco non hai niente da perdere.
    è molto importante il percorso che hai intrapreso
    ti sono vicina *

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  2. Esatto, la loro reazione mi spaventa molto meno di quella delle persone che mi conoscono.
    Non mi arrendo, non ancora!

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