lunedì 22 luglio 2013

La solita me, qualche problema in più.

Rimandare, rimandare, fingere di non vedere i problemi invece di affrontarli sperando che vadano via da soli, invece non lo fanno e diventano sempre più grandi. È come se fossi sui binari e vedessi arrivare un treno da lontano. Lo sento fischiare e si avvicina sempre più e io rimango lì, a fissarlo. Mi stendo per terra e aspetto, perché in fondo mi piace il senso di disastro imminente, soddisfa la mia vena masochista. Mi comporto come se tutto fosse inevitabile e non potessi far niente per cambiare le cose e invece sono proprio io l'unico vero ostacolo. Rimango nel mio pantano di dubbi, impotenza e domande senza risposta fino all'ultimo. Qualche volta mi metto in salvo, qualche volta lascio che il treno mi prenda in pieno.

Avevo accettato una cura prolungata di cortisone perché il medico mi aveva assicurato che era a basse dosi e non avrebbe avuto effetti collaterali, ma la situazione è peggiorata e sono dovuta passare a una dose alta. Mi sta facendo andare nel panico, ogni volta che mi guardo allo specchio mi vedo sempre più gonfia e deforme. So che in gran parte è solo una mia sensazione, perché in questi giorni sono via, non avevo previsto una situazione del genere e non ho modo di pesarmi, ma è terribile e ancora più terribile è il fatto che io mi preoccupi più di questo che della mia salute.

2 commenti:

  1. Prima di leggerti ho adorato il nome del tuo blog. Una volta entrata ho letto la descrizione..... Abilità nel porsi problemi e farsi troppe domande.
    O mi leggi nel pensiero o siamo davvero simili :)

    ti seguo, ovviamente ! :D

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    1. È bellissimo trovare delle persone che si ritrovano in quello che scrivo, mi fa sentire capita!:) ora passo da te, un bacio

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