martedì 4 giugno 2013

Inizio.

Un respiro profondo. Pronti, via.
 Rompere il ghiaccio è solo una delle tante, troppe cose per cui mi considero negata e che di solito evito in ogni modo di dover fare. Per anni ho cercato di tenermi lontana da tutte le situazioni che temevo mi avrebbero fatta sentire ancora di più non all'altezza, debole, incapace, una delusione. Alla fine mi è rimasta solo la scuola, in cui ho riversato tutta la mia ansia di perfezione e il mio desiderio di essere apprezzata.
 E poi mi sono resa conto che in questo modo non avevo fatto altro che allontanarmi sempre di più da tutto e da tutti, rifugiandomi sempre più nella malsana idea che non fare niente è l'unico modo per non fare niente di sbagliato.
Oggi mancano pochi giorni alla fine dell'anno scolastico e mentre gli altri hanno fatto i loro progetti e non vedono l'ora che arrivi l'estate per essere finalmente liberi di divertirsi, mi è crollata addosso la consapevolezza che a me non è rimasto niente se non un pessimo rapporto con il cibo.
Così ho deciso di cercare di smettere di limitarmi e per una volta sfidare me stessa, dimostrarmi che valgo qualcosa. Un blog mi è sembrato un buon compromesso, ho un impegno da portare avanti e per di più rendo pubblici i miei pensieri, la cosa più preziosa che ho, ma scrivendoli e senza dover parlare davanti a nessuno. Senza contare che sono protetta dall'anonimo e dal fatto che dubito che molta gente passerà di qua.
Non è la prima volta che ho quest'idea, ma quello che faccio di solito è scrivere e riscrivere mille volte in modo diverso una frasetta in cima alla pagina bianca, perché non sono mai soddisfatta, perdere ore per poi dirmi che è tutto inutile e rinunciare. Questa volta non voglio che sia così. Voglio anch'io lasciare un segno, ritagliarmi il mio posto nel mondo, imparare a dire la mia. Smettere di chiedere scusa a chi mi pesta un piede potrebbe essere un buon punto di partenza


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