giovedì 13 giugno 2013

Lo chiamano festeggiare...

E mentre sono qui che cerco in ogni modo di far funzionare le cose e mantenere un po' di controllo come festeggeremo la fine della scuola? Con un bel picnic di classe, a base di cibi che grondano maionese, olio, nutella...insomma grasso da tutte le parti. Non andare è escluso, mi considerano già abbastanza asociale così, non c'è bisogno di dargli ulteriori motivazioni.
Possibile che la gente non sia capace di vedersi senza mettere del cibo in mezzo??
Possibile che io non sappia godermi una giornata in compagnia senza farmi ossessionare dal cibo?? 


È una cosa che riesce sempre a sconvolgermi, il vedere come quest'ossessione abbia il potere di cambiarmi. Sono una persona molto tranquilla, posata e di solito anche molto paziente, è veramente difficile farmi arrabbiare. Ma qualunque tentativo, da parte di chiunque, di interferire con la mia alimentazione mi fa letteralmente impazzire. Può essere mia mamma che non cucina quello che mi aspettavo, qualcuno che propone di andare a mangiare un gelato all'ultimo momento sconvolgendo i miei piani, mia nonna che fa porzioni troppo abbondanti e troppo condite, qualcuno che fa notare che mangio troppo poco o che sbuffa e fa commentini se rifiuto qualcosa...
Vado proprio in crisi, mi prende una rabbia assurda, mi viene voglia di buttare per terra il piatto, rovesciare il tavolo, piangere e gridare contro al "colpevole" i peggiori insulti che mi vengono in mente. Mi trattengo, ovviamente, come faccio sempre, al massimo poi mi chiudo in bagno a piangere e poi mi sento in colpa per la mia reazione sproporzionata, per l'odio che ho provato verso persone che mi vogliono bene, o comunque non hanno certo fatto niente di terribile. Emerge un lato del mio carattere che non conoscevo e sinceramente avrei preferito continuare a non conoscere.


4 commenti:

  1. La cosa positiva, in quello che hai scritto, è che per lo meno sei pienamente cosciente di quanto la tua ossessione per il cibo sia tale, e di quanto sia capace di influenzarti in negativo. Secondo me questo è un valido punto di partenza. Su questo, io credo tu ci possa lavorare... perchè non è giusto per te stessa che il cibo ti controlli fino a questo punto... Per cui, utilizza la capacità di razionalizzare che mostri in questo post anche per ciò che concerne il cibo: perchè questo ti può aiutare a ritrovarci un rapporto un po' più sereno...
    Un abbraccio...

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    1. Ne sono consapevole sì, o almeno la mia parte razionale lo è. Il fatto è che sapere che ho mangiato esattamente quello che dovevo mi tranquillizza, è come un appiglio, una sicurezza quando magari altre cose vanno male. E capisco che anche questo non va bene, non dovrebbe essere così, ma più in là non riesco ad andare.

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  2. Cara Lucienne, mi sono imbattuta nel tuo post per caso. Ti capisco perfettamente, sto uscendo da un DCA che ha le stesse caratteristiche dell'anoressia e ora sono in una fase abbastanza stabile dove sto cercando lentamente e in modo graduale di recuperare quei due o tre chili che mi permettono di riavere il ciclo (si spera). Quello che voglio dirti è che fai benissimo a sfogarti su questo blog ma forse ti servirebbe un aiuto più concreto, una psicologa, qualcuno che ti faccia rendere conto davvero di quanto questa malattia mentale ti RIDIMENSIONI. Tu non sei solo un numero sulla bilancia, una taglia, non sei solo gambe o pancia. Non sei un involucro vuoto. Sei anche cuore, intelligenza, simpatia, fantasia. La tua vita non può continuamente gravitare intorno al cibo, al peso, alle calorie, a numeri, a conti matematici. Non puoi andare avanti così per sempre. Ti stai togliendo la parte più bella della tua vita. Mentre passi il tempo a contare le calorie di quello che mangi ti perdi tutto quello che ci potrebbe essere di bello e di interessante in quel momento: il sorriso di un'amica, lo sguardo di un ragazzo interessante, il sole che ti abbronza, un fiore che ti colpisce, un segreto confidato, un ricordo rievocato. E credimi quando ti dico che quel lato che emerge del tuo carattere che non conoscevi e che avresti preferito non conoscere in realtà NON E' IL TUO VERO CARATTERE, ma è il sintomo della malattia del DCA. E' un fatto puramente fisiologico: il digiuno o semidigiuno infatti apporta considerevoli modifiche cognitive e comportamentali alle persone che lo intraprendono. La tua mente si sdoppia: si divide in una parte sana, quella con cui hai sempre vissuto, e in una parte malata, quella con cui convivi dal giorno in cui hai deciso di restringere l'alimentazione, quella che ti fa andare giù di testa, che ti fa deprimere e che continua inesorabilmente a mantenere il controllo totale della tua vita. Solo re-introducendo la giusta quantità di nutrimento al tuo corpo questa parte malata della tua mente comincia ad essere messa in crisi, perchè il cervello ricomincia a funzionare normalmente in quanto ritorna ad avere le sostanze giuste per poter lavorare correttamente, e cosi anche tutti gli altri tuoi organi del corpo. queste cose non me le invento, fidati, se vuoi saperne di più, se vuoi cercare per lo meno di iniziare ad uscire da questo tunnel che sembra senza fine, se vuoi ricominciare a vivere la tua vita in maniera un po' più serena, ti consiglio di prenderti questo libro "Alle mie pazienti dico" di Riccardo Dalle Grave.
    Ti abbraccio forte,
    Arianna.

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  3. Hai centrato un sacco di punti fondamentali e mi hai fatto riflettere molto. Sulla questione dell'aiuto di una psicologa ho intenzione di scrivere un post in proposito perché ci sono vari motivi per cui non mi sono mai rivolta a una di loro. Riguardo al fatto che questa mia ossessione mi limiti e mi porti via tante cose, me ne rendo conto ogni giorno di più ma è come un circolo vizioso: più mi fa star male, più io sfogo tutta la mia ansia e frustrazione sul cibo. Certo che credo a quello che dici sulle conseguenze fisiologiche della restrizione alimentare, ho letto anch'io vari studi in proposito, ma la mia parte razionale fatica a imporsi su questo argomento. Comunque non appena ne avrò occasione leggerò il libro che mi hai consigliato. Complimenti per il tuo percorso per uscire dal DCA, spero continui nel migliore dei modi, un abbraccio

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